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Caldaia: fattori decisivi per sceglierla

di wp_10775924

Caldaia. Nelle nostre abitazioni questa può essere considerata il cuore pulsante della casa: per la stragrande maggioranza degli italiani è infatti la caldaia a fornire sia il riscaldamento sia l’acqua calda per i nostri rubinetti.

Negli appartamenti termoautonomi (non collegati cioè ad una caldaia condominiale centralizzata) e nelle case indipendenti la caldaia svolge la sua funzione principale, cioè quella di mettere in moto il sistema di riscaldamento e tenerci caldi durante i mesi più freddi dell’anno.

Nella stragrande maggioranza dei casi il compito secondario, ma non meno importante, è la generazione di acqua calda da erogare in base alla richiesta dei nostri rubinetti: si tratta in questo caso di caldaie combinate, equipaggiate con un piccolo sistema a parte (boiler o scambiatore, come vedremo meglio più avanti) dedicato all’acqua sanitaria.

Come funziona una caldaia

Limitandoci a parlare qui delle caldaie per uso domestico, diciamo che queste funzionano come un vero e proprio generatore e trasmettitore di calore. All’interno della caldaia, nella camera di combustione, è collocato un bruciatore dove il combustibile scelto viene bruciato per generare calore. Questo viene trasmesso all’acqua (non si tratta in questo caso dell’acqua sanitaria, che viene preparata a parte) che, grazie alla pressurizzazione interna alla caldaia, entra poi in circolo nel sistema di riscaldamento, raggiungendo i radiatori. Si chiama invece camino la condotta di scarico dei gas di combustione generati nel bruciatore.

1. Tipologia

Nella scelta di una nuova caldaia vi sono alcuni aspetti che dovremmo considerare al fine di fare una scelta adeguata sia alle dimensioni dell’abitazione, sia alla numerosità del nucleo familiare. Il primo di questi aspetti è sicuramente la tipologia della caldaia, che possiamo scomporre in tre grandi sotto fattori: le dimensioni, le funzioni e la tipologia della caldaia nel senso più stretto.

Le dimensioni

Al di là del discorso a parte sulla potenza riscaldante, che discuteremo più avanti, la capacità di una caldaia di riscaldare abitazioni più o meno grandi determina una variazione anche nelle sue dimensioni.

In appartamenti anche di dimensioni medio-grandi e nelle piccole abitazioni indipendenti è solitamente sufficiente installare una caldaia murale: questo tipo di caldaia ha dimensioni relativamente compatte e si può collocare facilmente in uno dei locali della casa senza generare troppo ingombro. Per le abitazioni veramente grandi, però, può essere necessario installare una più grande caldaia a basamento, che si colloca a pavimento e solitamente viene installata nello scantinato o in un apposito locale caldaia.

Le funzioni

Con “funzioni” intendiamo qui le mansioni che una caldaia svolge, ovvero, come abbiamo già accennato, se sia una caldaia per il solo riscaldamento o anche per la gestione dell’acqua sanitaria. Nella stragrande maggioranza dei casi un’abitazione ha bisogno proprio di una caldaia combinata di quest’ultimo tipo, ma non mancano numerose eccezioni nelle quali il fabbisogno di acqua calda sia già soddisfatto da un altro apparecchio dedicato (come lo scaldabagno elettrico) e dunque serve una caldaia “pura” per il solo riscaldamento.

La tipologia della caldaia

La cosa fondamentale da dire a proposito dei tipi di caldaia è che a partire dal 26/09/2015 è stata vietata la produzione di caldaie diverse da quelle del tipo a condensazione, di conseguenza è invalsa l’installazione per uso abitativo solamente di questo tipo di caldaia. Questo si deve all’adozione della direttiva europea ErP o Ecodesign, il cui scopo era quello di tagliare significativamente le emissioni di CO2 entro il 2020.


Caldaia a condensazione

Perché l’Unione Europea ha scelto proprio la caldaia a condensazione come tipologia unica da commercializzare in tutta l’Unione? Il fatto è che la tecnologia a condensazione, rispetto alle precedenti caldaie a gas a camera chiusa, ha consentito un enorme passo in avanti sia in termini di risparmio energetico, sia di sostenibilità ambientale.

  • Risparmio energetico: il funzionamento della caldaia a condensazione permette di utilizzare fino al 30% di combustibile in meno rispetto a una normale caldaia a camera chiusa, il che si traduce anche in minori costi in bolletta
  • Sostenibilità ambientale: si stima che, in media, una caldaia a condensazione riduca del 75% le emissioni di CO2 rispetto a una classica caldaia a camera chiusa

Uno svantaggio della caldaia a condensazione, che però col tempo sta venendo meno, è il prezzo: soprattutto al momento della prima introduzione, questo tipo di caldaia era significativamente più costoso rispetto alle caldaie a gas “tradizionali”. Come detto, il divario si è andato colmando anche grazie all’obbligo di produzione esclusiva di questo tipo di caldaie: ad oggi, l’acquisto di una caldaia a condensazione è possibile a partire dai 600 € in su (installazione esclusa).

Caldaia a camera aperta

Le caldaie a camera aperta o di “tipo B” si distinguono da quelle a camera chiusa per le caratteristiche della camera di combustione. Le caldaie a camera chiusa, come detto, hanno una camera di combustione a tenuta stagna e pressurizzata, perfettamente isolata rispetto all’ambiente circostante: questo significa che non vi sono immissioni di gas di combustione nel locale, ma anche che è necessario prelevare dall’esterno l’ossigeno necessario alla combustione stessa e, al contempo, scaricare all’esterno i fumi di combustione.

Nelle caldaie a camera aperta l’ossigeno comburente viene prelevato direttamente dall’ambiente circostante, poiché la camera di combustione non è a tenuta stagna ma, al contrario, è comunicante con l’esterno. Va da sé che i gas di scarico debbano comunque essere convogliati all’esterno per evitare intossicazioni e va altrettanto da sé che la camera aperta ponga maggiori preoccupazioni per la sicurezza domestica.
Usiamo la forma al passato perché, anche successivamente alla direttiva ErP, installare questo tipo di caldaia era ancora consentito in situazioni particolari, ma dal 2018 ne è stata resa obbligatoria la sostituzione con caldaie a condensazione.

Caldaia a pellet


La caldaia a pellet, spesso chiamata anche caldaia a biomassa, è una caldaia che utilizza per la combustione un materiale ben diverso dal gas metano o GPL maggiormente diffusi: il pellet, un derivato del legno dall’elevato potere calorifico, rinnovabile, ecologico e a ridottissime emissioni di CO2.

Nonostante nel pubblico questo combustibile venga percepito come più inquinante rispetto ai combustibili gassosi a causa della maggiore produzione di polveri sottili, bisogna puntualizzare che le polveri prodotte dalle moderne caldaie a pellet non sono tossiche.

Il prezzo di una caldaia a pellet, è vero, è significativamente più alto rispetto a una caldaia a gas, così come lo è l’ingombro (una caldaia a pellet non è mai a muro): il prezzo di partenza per una caldaia di questo tipo è di 1100 € circa, contro i 600 che abbiamo detto per le caldaie murali a gas.

2. Efficienza

In qualche misura abbiamo già introdotto il tema: di una caldaia dovremmo sempre valutare l’efficienza, sia dal punto di vista energetico (ovvero quanto consuma), sia più propriamente dal punto di vista del riscaldamento vero e proprio.
La già menzionata direttiva ErP ha introdotto per le caldaie l’obbligo di etichettatura energetica: consultando l’etichetta è possibile confrontare facilmente i diversi modelli. Vediamo allora nel dettaglio che cosa viene illustrato dall’etichetta.

Etichetta energetica

L’etichettatura energetica è obbligatoria per tutte le caldaie dalla potenza termica nominale al di sotto dei 70 kW e, se combinate, con bollitori al di sotto dei 500 l. Come è evidente, questi parametri includono tutte le caldaie per uso domestico.

Classe di efficienza in riscaldamento
La scala colorata va da A++ (efficienza più alta) fino a G (efficienza più bassa). Una freccia nera indica la classe di efficienza della caldaia in questione: ma che cosa si intende per efficienza in riscaldamento? Questa classificazione mette in rapporto i consumi della caldaia con la potenza termica nominale: quanto meno combustibile (sia esso metano o GPL) la caldaia utilizza per produrre calore, tanto più essa si può considerare efficiente.

Classe di efficienza nella produzione di acqua sanitaria
Questa seconda scala colorata si trova unicamente sulle caldaie a condensazione combinate, insomma tutte quelle caldaie atte anche alla produzione di acqua calda per l’uso domestico. La scala va, in questo da A (alta efficienza) a G (bassa efficienza).

Come nel caso della classe di efficienza in riscaldamento, la classificazione mette in conto il combustibile consumato nella produzione di acqua calda: minore la quantità utilizzata, maggiore l’efficienza.

Rumorosità
In generale il rumore prodotto da una caldaia è piuttosto contenuto: spesso al di sotto dei 50 dB, è più debole di una conversazione sottovoce. Non si tratta nemmeno di un rumore particolarmente fastidioso: si limita a una sorta di “ticchettio” all’accensione della fiamma e ad un sommesso rombo durante l’attività.

Potenza termica nominale
Nell’etichetta energetica la potenza termica nominale (o utile) è il valore indicato in kW. Questo esprime la quantità di calore effettivamente resa all’ambiente, pertanto è un valore assolutamente rilevante nella scelta della caldaia da installare: la potenza termica nominale deve essere infatti proporzionata sia alla cubatura della casa, sia alla composizione del nucleo famigliare, al numero dei caloriferi, al numero dei bagni (se si tratta di una caldaia combinata) e all’uso che se ne fa.
Indicativamente, la potenza termica nominale di una caldaia per uso domestico può andare da 24 kW fino a 35.

Come scegliere la caldaia giusta

Come detto, sono tanti i fattori oggettivi da considerare nella scelta di una caldaia dalla potenza termica adeguata. Un buon metodo a spanne per un corretto dimensionamento della caldaia richiede i seguenti dati:

  • Superficie della casa espressa in m²
  • Cubatura della casa, che si può ottenere semplicemente moltiplicando la superficie per l’altezza dei soffitti
  • Fabbisogno termico: questo è un coefficiente compreso tra 0,3 e 0,8 a seconda della qualità della coibentazione della casa. Edifici vecchi e mal isolati devono avere un coefficiente più alto, mentre quelli di nuova costruzione avranno il coefficiente più basso

Il passo successivo è determinare il fabbisogno termico della casa: abbiamo detto che si tratta di un’abitazione degli anni ’70, un’epoca in cui l’attenzione all’isolamento termico e acustico non era particolarmente elevata. Possiamo tenere come riferimento un valore intermedio di 0,5, che possiamo abbassare a 0,4 se in una eventuale ristrutturazione fossero stati installati nuovi infissi. Avremo quindi:

  • 202,5 x 0,05 = 10,125 kW
  • 202,5 x 0,04 = 8,1 kW

Come abbiamo già detto, le caldaie a condensazione oggi disponibili, sia combinate che non, partono tutte da una potenza termica minima di 24 kW e arrivano ad un massimo di 35 kW. Il calcolo della potenza termica dunque, almeno nel caso delle abitazioni più piccole, è necessario soprattutto per capire se si renda necessaria una caldaia al di sopra dei 24 kW, ma possiamo dire che, indicativamente, questo è necessario solamente in presenza di due bagni o più.
Per le famiglie particolarmente numerose, con case molto grandi dotate anche di più di due bagni, può rendersi necessaria una caldaia ad accumulo (cioè con un grande boiler interno) per permettere l’uso in simultanea di più bagni.

3. Acqua sanitaria

Come abbiamo già avuto modo di vedere, nella stragrande maggioranza delle abitazioni italiane è installata una caldaia combinata, preposta cioè sia al riscaldamento dell’ambiente, sia alla produzione di acqua sanitaria per i nostri rubinetti. È pertanto di questo tipo di caldaie che ci occupiamo qui, tralasciando gli apparecchi dedicati al solo riscaldamento.

In una caldaia combinata vi sono almeno due modi diversi per ottenere acqua calda, e tutti riproducono in piccolo il funzionamento di altri apparecchi dedicati alla produzione di acqua sanitaria, come gli scaldabagno elettrici.

Caldaia ad accumulo

Una caldaia ad accumulo è, per così dire, una fusione tra una caldaia ed uno scaldabagno elettrico. Si tratta infatti di una caldaia dotata di una cisterna interna dove l’acqua viene portata e mantenuta in temperatura, così che, all’apertura del rubinetto, l’erogazione di acqua calda sia immediata. Questo tipo di caldaia è principalmente indicata per le abitazioni di grandi dimensioni, con due o più bagni ed occupate da famiglie molto numerose: la disponibilità di una riserva di acqua calda consente infatti l’erogazione da più punti in contemporanea senza “rubarsi” l’acqua calda a vicenda.

Naturalmente, contenendo una cisterna d’acqua, queste caldaie sono di dimensioni ragguardevoli e non sempre sono installabili su qualunque parete a causa del loro peso (ad esempio in molti casi non si possono installare su semplici pareti divisorie). Il fabbisogno di acqua calda varia naturalmente da abitazione ad abitazione e da famiglia a famiglia: vi sono caldaie ad accumulo murali, con un serbatoio più piccolo, e caldaie ad accumulo a basamento con una cisterna significativamente più grande. Va da sé che le caldaie di più grandi dimensioni non possono essere facilmente installate in un appartamento di dimensioni medie: indicativamente per le case fino a 100 m² sono sufficienti le caldaie istantanee.

Caldaia istantanea

Le caldaie istantanee non hanno un serbatoio per il mantenimento dell’acqua calda. Il riscaldamento dell’acqua avviene per così dire “on demand“, ovvero solamente nel momento in cui arriva la richiesta di acqua calda da un rubinetto. Questo avviene per mezzo di uno scambiatore di calore: al momento della richiesta la serpentina o le piastre dello scambiatore vengono riscaldate elettricamente ad alta temperatura, trasmettendo il calore all’acqua contenuta nel vaso di espansione.

Dal momento della richiesta all’erogazione di acqua calda può pertanto trascorrere qualche istante e, se arrivano più richieste da più punti, solitamente il primo si vede privato della sua acqua calda a favore di un altro rubinetto. Per questo motivo, e perché in assenza di una cisterna le dimensioni sono più ridotte, le caldaie istantanee sono più adatte alle abitazioni di medie e piccole dimensioni e ai nuclei famigliari poco numerosi (soprattutto per single e coppie).

4. Compatibilità di sistema

In apertura alla nostra guida all’acquisto abbiamo paragonato la caldaia a un cuore pulsante al centro dell’organismo-casa: la cosa interessante è che, oggi, gli “organi” alimentati o collegati a questo cuore sono molto più numerosi rispetto a poche decine di anni fa. Termostati ed elettrovalvole intelligenti, scaldabagno elettrici, oltre alle fonti di energia rinnovabili hanno sì reso più sostenibili i consumi e l’impatto ambientale del riscaldamento domestico, ma hanno anche introdotto un nuovo livello di complessità in un sistema in precedenza molto elementare.

Termostato intelligente

Qualunque caldaia è compatibile con i tradizionali cronotermostati, ma se stiamo ristrutturando casa o decidendo che sistemi di riscaldamento installare in un fabbricato di nuova costruzione, potremmo scegliere un più moderno termostato WiFi. Come il nome stesso suggerisce, alcuni di questi apparecchi si possono collegare senza fili alla caldaia stessa, ammesso che questa sia predisposta con la necessaria antenna, oltre che con tutti gli altri dispositivi “intelligenti” per il riscaldamento e raffrescamento di casa (ad esempio alcuni termostati WiFi possono controllare anche il condizionatore).

Se vogliamo una casa “high tech” dovremo allora scegliere una caldaia di ultima generazione, con WiFi integrato per comunicare con il termostato senza fili.

Integrazione con altri sistemi

Ad una caldaia si possono affiancare anche altri sistemi di riscaldamento e di preparazione dell’acqua sanitaria: l’esempio più elementare è lo scaldabagno elettrico che abbiamo già tante volte ricordato, ma dobbiamo ricordare anche apparecchi come le stufe a pellet che possono integrare il calore prodotto dalla caldaia.

Non bisogna dimenticare che le caldaie a gas sono alimentate da combustibile non rinnovabile (metano o GPL), pertanto hanno un impatto ambientale non trascurabile. Per mitigare l’impronta ecologica del proprio impianto di riscaldamento si può ricorrere all’energia solare: chi può, può scegliere di installare pannelli solari sul proprio tetto utili alla fornitura di acqua calda per uso domestico. Le caldaie di ultima generazione consentono di utilizzare l’acqua preriscaldata dai pannelli solari per la produzione di acqua sanitaria.

Etichetta energetica di sistema
Nel caso in cui alla nostra caldaia si affiancassero altri sistemi per la produzione di calore o di acqua sanitaria, potremo richiedere al nostro installatore la compilazione dell’etichetta energetica di sistema, oppure generarla autonomamente servendoci di uno dei tool online preposti a questo scopo.

Nell’etichetta energetica di sistema viene indicata per prima cosa la classe energetica della caldaia principale (riquadro in alto a sinistra), mentre nella colonna sottostante viene indicato quali altri apparecchi facciano parte del sistema. Nell’ordine: impianto fotovoltaico termico, scaldabagno elettrico, termostato, caldaia secondaria o pompa di calore. Nei due riquadri a destra viene invece indicata la classe energetica cumulativa del sistema, sia per quanto riguarda il riscaldamento, sia per quanto riguarda la produzione di acqua calda.

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