DISDETTA FORNITURE LUCE E GAS: COSTI E PROCEDURA
Disdetta forniture luce e gas, ovvero la cessazione definitiva del contratto o il cambio di operatore: alcuni dettagli fondamentali su costi e procedura. La disdetta delle forniture di luce e gas determina la chiusura del contatore e la cessazione della fornitura stessa. La disdetta non deve essere però confusa con lo switching, ossia il trasferimento delle utenze ad un altro fornitore.
CAMBIO FORNITURA LUCE E GAS – Molte volte la disdetta viene inviata per cambiare fornitore, con lo scopo di risparmiare. In questo caso per chiudere il contatore di luce e gas e passare al nuovo gestore basta sottoscrivere il contratto con la compagnia prescelta la quale provvederà a curare l’intero iter per il trasferimento dell’utenza. Pertanto non sarà necessario inviare alcuna disdetta al primo fornitore.
CESSAZIONE DEFINITIVA DELLA FORNITURA – Per cessazione definitiva si intende la situazione in cui un utente decide di interrompere definitivamente la fornitura di luce e gas.
Come procedere con la disdetta forniture luce e gas? Coloro che intendono cessare in modo definitivo la fornitura di luce o del gas, senza passare ad un nuovo fornitore, dovranno eseguire la disdetta rispettando il termine di preavviso che, per gli utenti domestici, generalmente non può essere superiore ad un mese. E’ consigliabile verificare sempre i termini di preavviso previsti nel contratto. Il modulo di disdetta del contratto fornitura solitamente si può inoltrare tramite telefono, e-mail, fax o raccomandata. Per disattivare il contratto sono necessari i dati personali dell’intestatario della fornitura (carta identità e codice fiscale), il codice POD per la luce ed il codice PDR per il gas, l’autolettura delle forniture, l’indirizzo per ricevere il conguaglio finale e l’indicazione del giorno in cui dovrà cessare la fornitura stessa.
La chiusura della fornitura implica dei costi che variano in base al contratto. Per quanto riguarda la luce, i clienti che rientrano nel Mercato Tutelato sono tenuti a corrispondere la quota fissa di 23,00 euro, a differenza di coloro che sono passati al Mercato Libero, che dovranno corrispondere l’importo previsto dalle condizioni contrattuali. La disattivazione del gas, invece, comporta il pagamento di un importo che viene stabilito dalla concessione che regola la distribuzione. In caso di ritardi nella chiusura dei contatori, l’utente avrà il diritto ad un rimborso che, nel caso della luce, viene calcolato in base ai giorni eccedenti. Nello specifico, decorsi 5 giorni di tolleranza, è previsto un indennizzo di 35 euro, 75 euro o 105,00 euro per ritardi di 10, 15 ed oltre i 15 giorni. Per quanto riguarda il gas invece, l’indennizzo si calcola in base alla tipologia del contatore. Trascorsi i 5 giorni di tolleranza il rimborso è di 35 euro per i contatori domestici e di 70 euro per i contatori da G10 a G25.
Riguardo le tempistiche bisogna considerare che nel Mercato Libero ogni fornitore può adottarne differenti, che solitamente sono comprese fra 8 e 10 giorni. In ogni caso si consiglia di verificare quanto riportato sul contratto: ogni singola compagnia prevede delle modalità di disdetta diverse e saranno quindi necessarie operazioni distinte per concludere l’operazione di cessazione del contratto.
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