Rubrica ‘STORIE DI SUCCESSO’ 17′ Intervista: Mirko Chiaravalloti _Socio e Best Direttore Sviluppo_
Oggi abbiamo l’onore di intervistare uno dei pilastri di questa meravigliosa azienda! Mirko Chiaravalloti, socio nonché vincitore come best direttore sviluppo!
“Nasco 29 anni fa a Centocelle, mio padre faceva il macellaio e mia madre la casalinga. Ero piccolo quando mio padre decide di andarsene, lasciando me, mio fratello Daniele e mia mamma, la quale inizia a lavorare prima come donna delle pulizie ed in seguito in una pescheria. La casa dove abitavamo all’epoca non era per niente economica, pagavamo circa 600 mila lire al mese e gli stipendi part-time non erano altissimi. Non riuscendo a sostenere la spesa, subiamo uno sfratto.
Ci trasferiamo così da mia nonna, in una casa popolare di Centocelle. Era un comprensorio privato con un’unica scala popolare: la fortuna era che non si trattava di un unico ambiente popolare, dall’altra parte però eravamo denigrati al massimo. A me, fortunatamente, non ha mai fatto alcuna differenza: nonostante tutto c’era amore, simpatia, allegria ed eravamo numerosi! Abitavamo tutti insieme: io, mio fratello, mia mamma, i miei nonni ed i miei tre zii. Mia mamma aveva 25 anni ed aveva tre fratelli più piccoli.
Capite bene che sono cresciuto molto velocemente: a 6 anni trascorrevo giornate intere con i miei zii, che erano appena maggiorenni. Sono sempre stato avanti in quanto a visione, furbizia ed esperienza: osservavo ed ascoltavo, molto! Quando inizio a frequentare il liceo, inizio a capire quali fossero le mie caratteristiche: essendo molto carismatico, per 3 anni sono stato rappresentante d’istituto, gestendo tutto. Una volta diplomato, mi iscrivo ad architettura, il mio sogno fin da piccolo.
Nel frattempo, all’età di 17 anni, inizio a lavorare nella sala giochi di mio zio e vado ad abitare da solo. L’anno seguente decido di acquisire la licenza dell’attività, iniziando così a gestire la sala giochi fino ai miei 24 anni. Dopo 2 anni dall’inizio dell’attività, sono anche riuscito a comprare le mura. Nel giugno del 2016, da un giorno all’altro, purtroppo la mia vita cambia completamente: subisco un lutto che mi segna profondamente, facendomi capire quali sono le necessità ed i bisogni reali della vita e realizzo che, a parte il denaro, non avevo niente.
Mi allontano così dalla vita che stavo conducendo e trascorro un mese in meditazione, finché non ricevo una chiamata: era l’ex segretaria di Besmira Beneshi, una dei nostri attuali soci. Mi stava contattando per fissare un colloquio. In realtà non stavo cercando lavoro e soltanto dopo 8 mesi dall’inizio dell’attività capisco che l’artefice di tutto quello era stata la ragazza di un mio amico del liceo: un giorno venne fermata per strada e le venne chiesta la referenza di qualcuno che stesse cercando lavoro. La prima persona a cui pensò fui proprio io.. ecco come inizia la mia attività 5 anni fa!
Il mio percorso inizia un po’ per gioco, essendo consapevole che avevo comunque un locale in affitto che mi fruttava una rendita e dei soldi messi da parte: ero riuscito a risparmiare tutto quello che avevo guadagnato negli anni passati. Ricordo ancora che arrivai in ritardo al colloquio: lavoravo di notte, per me la mattina era interamente dedicata al sonno!
Non inizio l’attività per soldi: per i primi due anni, non ha mai guadagnato più di 300/400 euro al mese. Era un lavoro che mi aiutava a liberare la mente, passando fuori l’intera giornata: i soldi erano quindi soltanto un contorno. Tutto questo accade finché un giorno mi reco a Latina per una nuova apertura: nei primi due mesi ho inserito 12 persone, raggiungendo ottimi risultati! Sono rimasto sulla zona per 8 mesi, i più provanti dell’attività: avevo il cane a casa, per cui facevo ogni giorno Roma-Latina e viceversa. Ma sono stati anche i mesi più formativi!
Il momento più bello é stato il ritorno da Latina: ero come rinato, mi sentivo di nuovo a casa! Tornato a Roma costruisco la mia squadra ed inizio con il progetto telemarketing. E’ stato il cambiamento finale di tutto: era un nuovo modo di lavorare che mi permetteva di esprimere tutto il mio potenziale! Questo è il mio ‘gioco’: conosco le regole e tutte le tipologie di errori.. nonostante le tante vittorie, ho purtroppo fallito spesso. Ho conseguito molti risultati: miglior consulente, record contratti mensili, record contratti annuali, miglior Team Manager, nello stesso anno miglior Office e miglior Area Manager.. ma nel frattempo ho chiuso Treviso per una cattiva gestione. Ho fatto molti errori che però mi permettono di dire che oggi stiamo forse facendo ancora poco e che possiamo fare molto altro, puntando sempre più in alto!”
Quale strategia hai utilizzato per arrivare al tuo ambito successo?
“La mia é una strategia decisamente poco commerciale che, a mio avviso, si sposa molto con l’evoluzione. Siamo tutti abituati ad una commercialità un po’ diversa: noi responsabili formiamo le persone, le motiviamo al mattino prima che escano a lavorare in zona e, se manca il risultato a fine giornata, vengono ‘prese di mira’ e rimproverate.. quindi si tratta di una commercialità improntata sui numeri, dove la centralità è il risultato.
Da quando ho iniziato la mia carriera manageriale, mi sono imposto di non mettere sempre al centro il solo risultato, bensì la persona. Il mio ‘poco commerciale’ è riferito soltanto alla gestione del team: non guardo il risultato, guardo la persona. Le mie giornate sono un ‘one to one’ continuo, cerco di essere molto confidenziale e di condividere tutto, oltre ad essere sempre operativo e di esempio per tutti i miei ragazzi! Idee buone e altrettanto buone azioni.. questo è il segreto! Il risultato é una semplice conseguenza!”
Cosa hai provato ad esser premiato come Best Direttore Sviluppo?
“Durante la premiazione di giugno dell’Awards Night avevo una carica differente, pensavo di esser riuscito finalmente a fare ciò che sentivo e desideravo da quando é nata Home Advisor, un giorno veramente speciale.. il giorno in cui ho preso consapevolezza che dovevo cambiare vita. Il giorno zero in cui, da un momento all’altro, Mirko é diventato totalmente un’altra persona. Tutti questi miei pensieri hanno contribuito moltissimo nell’emotività del momento!”
Qual é il tuo obiettivo lavorativo per questo anno commerciale 2021-2022?
“Rientrando a lavoro post-Covid, ho fatto delle promesse a tre persone con cui lavoro, e le ho portate a compimento. Da qui a fine anno arriveremo all’apertura di 10 nuovi uffici: l’obiettivo é quello di mantenerli e svilupparli in maniera saldi, aggiungendone altri 3 in modo da diventare qualcosa di realmente collocabile in tutta Italia! In questo momento abbiamo 5 filiali esistenti, tutte con le proprie reti. Ne mancano ancora 5 per questo quadrimestre ed altri 3 nel prossimo anno. Direi quindi che siamo a buon punto del percorso!”
Che consiglio daresti al “TE” di 10 anni fa?
“Sono convinto che le scorciatoie non portano mai da nessuna parte: tutto ciò che raggiungiamo velocemente, ha purtroppo un valore mediocre che evapora in maniera altrettanto veloce. E’ nell’attesa che si acquisisce il valore delle cose. Faccio un esempio per farvi capire meglio: quando siamo potuti finalmente tornare a pranzo fuori durante il Covid, non c’era assolutamente niente di speciale.. l’unica cosa che lo rendeva tale era l’attesa! Al me diciannovenne consiglierei quindi di avere la pazienza di aspettare e di fare un sacrificio in più: quello che ottieni oggi, in maniera veloce, domani sarà già finito. Quello che invece coltivi, te lo ritroverai sicuramente nel tempo!”
Ti va di svelarci i tuoi sogni?
“Il mio sogno é quello di creare una famiglia unita, dettato sicuramente dal mio passato. Non vedo soltanto un benestare economico.. ma una famiglia dove ci sia presenza, valori, qualcosa di reale. Il mio obiettivo é quello di smettere di lavorare operativamente entro i 45 anni, entrando in quella classe di imprenditori che si autosostengono già dopo i 40 anni. Punto a trovare una stabilità importante, che non faccia mancare niente alla mia famiglia e che mi permetta di dedicarle quanto più tempo possibile.”
Che suggerimenti daresti a chi ci sta leggendo?
“Suggerisco di guardare sempre dentro noi stessi e ciò che facciamo. Ogni cosa può esser osservata sotto diversi punti di vista e ci sono milioni di scusanti e mille motivazioni per sostenere che la colpa non sia nostra. Possiamo realmente migliorare quando andiamo a cercare le colpe anche dove non le abbiamo.. dobbiamo cercare di migliorarci sempre e comunque, qualsiasi cosa facciamo.. perché ciò che ci rimarrà per sempre è la nostra persona!”
Uno dei pilastri fondamentali di Home Advisor, persona di solidi valori, grandissimo esempio ed ispirazione per tutti i suoi colleghi ed i suoi ragazzi! Grazie Mirko per averci regalato questa bellissima intervista!! #AdMaiora